venerdì 27 febbraio 2009

Il 24 febbraio, alle ore 21:30 nella pubblica piazza della Ariella, si è aperto l’atteso processo al lestofante pietrelcinese “Scardone”.
Ricordiamo che Scardone fu arrestato il 17 gennaio mentre si aggirava per le stanze di Palazzo De Tommasi Bozzi, sede dell’Archeoclub Pietrelcina, con indosso ancora la refurtiva delle numerose scorribande perpetrate ai danni di masserie site nei dintorni di Pietrelcina e che consisteva in: prosciutti, capicolli, lonze, salsicce ed altri derivati della lavorazione del maiale, un rito che si compie nei primi giorni di gennaio e con il quale i contadini si garantiscono la provvista per l’intero anno.
Vista la notorietà del bandito e la gravità dei suoi reati che hanno suscitato profonda indignazione nell’opinione pubblica, la piazza era gremita di gente che attendeva trepidamente l’inizio del processo e la sorte che lo stesso avrebbe decretato dello Scardone.
Al grido di “Pucinari!”, il giudice, che per motivi di sicurezza chiameremo con un nome di fantasia, Mario De Tommasi residente in c.da camerelle vecchie, ha esposto i fatti e dato la parola al medico, anche qui useremo un nome di fantasia, Luigi Giova il quale ha mostrato il corpo del reato. Accertato che si trattava di “Leccancie di maiale”, o meglio di “di porco”, come fatto notare dall’attenta folla che seguiva il dibattimento, al giudice non è rimasto altro che, sottolineata ancora una volta la gravità del reato, emettere la sentenza: condanna a morte tramite rogo!
Anche se vasta ed eterogenea era la giuria popolare, all’emissione della sentenza tutti erano d’accordo ed acclamavano il giudice per il coraggio e la saggezza con cui aveva condotto l’intero processo .
A nulla sono valse le grida e lo “strascinarsi” della moglie di Scardone, Laura Cardone, incitanti alla pietà per il proprio congiunto, scongiurando giudice e giurati di risparmiagli una così orrenda fine. Ma, impietosito dal comportamento della donna, il giudice ha esclamato: “vista tale moglie, quasi quasi è meglio il rogo!”. Al Parroco, Don Paolo Crovella, non è restato altro da fare che compiere un ultimo e caritatevole gesto prima dell’esecuzione della sentenza facendo fare la comunione a tutti i presenti.
Al termine, lo Scardone è stato prelevato, trasportato a braccia giù per la scalinata e condotto sul luogo dove era stato allestito il rogo. Dopo aver accertato che nessuno, nemmeno il condannato, avesse nulla da obiettare si è dato inizio all’esecuzione.
E mentre le fiamme facevano giustizia, un sentimento di soddisfazione si leggeva negli occhi dei giurati e della folla adunatasi.
Nonostante Scardone non ci sia più, rimane il dubbio se veramente si può affermare che giustizia è stata fatta. Sulla vicenda aleggia comunque un mistero: che fine hanno fatto le “leccancie ” sequestrate? Si trovano forse in qualche magazzino in attesa di essere restituite ai legittimi proprietari o sono finite in ben altri luoghi, magari sontuose tavole imbadite appartenenti ai potenti organi di potere? O il processo non è stato altro che una scusa per banchettare e ridere tra amici dei problemi che spesso si incontrano nella vita?
Ai posteri, come sempre, l’ardua sentenza… a noi le “leccancie”!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Originali i nomi di fantasia..!
Nonostante dispiaccia la disaffezione da parte della comunità per questo tipo di tradizioni è bello vedere il 'cruptclub' attivo ed entusiasta.
non ci resta che continuare e riattivarci per la valorizzazione dei nstr siti di interesse.

U' pignatiello rimane sempre u' pignatiello..

Anonimo ha detto...

è importante preservare la privacy!
concordo pienamente, sarebbe bello riproporre vecchie tradizioni.
speriamo di riuscire a salvare qualcosa e di non fare la fine della chiesa del SS Crocefisso di lucca a palermo.
u' pignatiello è chell che è, però va dato merito anche al cuoco...

Anonimo ha detto...

...dobbiamo riuscire a salvare qualcosa, è il credo dell'associazione, pertanto bene il convivio, bene il filmato, ottimo il commento sul nostro "diario". Il prossimo anno se vogliamo rendere pubblico "l'evento processo", dobbiamo perfezionare il tutto lasciando meno spazio all'improvvisazione.
ed ora dedichiamoci alla rivalutazione ambientale dei nostri siti d'interesse per la "Festa di Primavera".
IL PRESIDENTE

Anonimo ha detto...

che belle le serate all'archeoclub!!!

Anonimo ha detto...

e poi dicono l'amore: l'ultima serata ti hanno "acciso" il marito e tu dici che belle le serate all'Archeoclub?!
:-)

Anonimo ha detto...

uuuaaa
ganzo questo filmato!